IL PORTO ONLUS ACCOGLIENZA IMMIGRATI | 17-18 Luglio – Concerto di Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk e presentazione libro autobiografico
l'associazione il porto onlus, ILPORTO-ONLUS, IL PORTO ONLUS, prevede percorsi accoglienza e integrazione a favore di immigrati presenti sul territorio di Ponte san pietro , mapello, dalmine e provincia di bergamo, referente Marco Ravasio
accoglienza immigrati, integrazione, solidarietà, scuola lingua, esami licenza scolastica, inclusione e cittadinanza, Scuola di alfabetizzazione, aggregazione e socializzazione , Agenzia dell’Integrazione Bergamo, IUS SOLI, scuola di alfabetizzazione per donne straniere, Marco Ravasio, Registro Regionale del Volontariato, volontari, volontariato, sportelli d’ascolto, inserimento degli stranieri, relazioni di solidarietà e di sensibilizzazione, Associazioni di volontariato, iniziative e attività culturali, LEGGE SULLA CITTADINANZA, Marco Ravasio,
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17-18 Luglio – Concerto di Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk e presentazione libro autobiografico

 

Aeham Ahmad, nostro ospite nel 2018 per La Foresta che Cresce –LINK

 

 

BERGAMO RIPARTE DALLA FRATELLANZA
Venerdì 17 luglio ore 21.30, presso il Lazzaretto di Bergamo (l’ingresso al Lazzaretto è previsto dalle 20.30)
Concerto di Aeham Ahmad, il pianista di Yarmouk
E’ necessaria la prenotazione – https://www.eventbrite.it/e/biglietti-bergamo-riparte-dalla-fratellanza-concerto-di-aeham-ahmad-111938356638

Dopo i mesi difficili dell’emergenza Covid la Fondazione Istituti Educativi di Bergamo con l’Associazione Il Porto – Festival Fare la Pace – Confcooperative – Happening delle Cooperative – Coesi – Fondazione Chizzolini – Piano City for Peace – Diritti dell’Uomo – Cooperazione Alchimia – Società Cooperativa Sociale La Porta del Parco – Comune di Mozzo e Comune di Bergamo – rende omaggio al territorio bergamasco attraverso il concerto di un artista la cui storia, iniziata suonando sotto i bombardamenti durante la guerra civile in Siria, rappresenta un forte un messaggio di pace e di fratellanza.
La crisi che ci ha colpito ha evidenziato una volta di più come tutto sia collegato: gli esseri umani, la Terra, la salute, il lavoro, e solo un approccio alla realtà che metta al centro il bene comune e il prendersi cura gli uni degli altri può rappresentare una visione del mondo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Il concerto di Aeham Ahmad rappresenta proprio questo: un omaggio alla gente bergamasca capace, durante questa crisi, di testimoniare con i fatti il valore della solidarietà e della fratellanza.

Sabato 18 luglio alle ore 10 presso la Porta del Parco di Mozzo, via Masnada
Aeham Ahmad, musicista e autore del libro autobiografico “IL PIANISTA DI YARMOUK” presenta il suo libro.

Introduce Piero Vailati e traduce Mirko Colleoni
Per registrarsi all’evento occorre scrivere una mail a alessiocanfarelli@coopalchimia.it
Nel libro Aeham racconta la propria storia: l’infanzia in una Siria ancora in pace, l’inizio delle rivolte preludio di una guerra terribile, la fuga per la stessa via battuta da migliaia di disperati. Un lungo e pericoloso viaggio via terra, la drammatica traversata del Mediterraneo, le insidie della rotta balcanica. Fino alla nuova vita in Germania, dove ha realizzato il suo sogno di artista e si esibisce nelle più importanti sale concerti, ma è costretto a vivere lontano dalla sua famiglia rimasta in Siria.
Allora come oggi, è la musica che gli ha salvato la vita dandogli conforto e infondendogli coraggio.

Chi è Aeham Ahmad
Aeham Ahmad ha 32 anni ed è nato in Siria, a Damasco. Dal momento che fa parte della minoranza
palestinese del Paese ha vissuto tutta la vita in un campo profughi, a Yarmouk, dove fu suo nonno a
trovare rifugio nel 1948. La sua infanzia non è stata affatto semplice, ma è proprio la musica a
salvarlo. Dall’età di cinque anni, inizia a studiare pianoforte che diventerà la sua più grande
passione e supportato dalla sua famiglia, all’età di 23 anni riesce a laurearsi al conservatorio di
Damasco. Da questo momento in poi la musica e le sue esibizioni sono diventate un simbolo di pace
e un messaggio di libertà in un Paese che non ha mai potuto goderne. Nel 2012 inizia la guerra
civile in Siria, ed è in quel momento che Aeham Ahmad decide di utilizzare la sua musica in segno
di protesta verso tutto ciò che stava accadendo nel suo Paese. Nel 2015 viene emesso il divieto di
praticare musica in Siria e il suo pianoforte viene bruciato davanti ai suoi occhi. Questo è il motivo
per cui Aeham Ahmad ha dovuto lasciare il suo Paese, e ha deciso di andare in Germania, trovando
rifugio a Monaco, dopo aver attraversato Turchia, Grecia, Serbia, Croazia e Austria. Ha deciso,
infine, di stabilirsi a Wiesbaden, nella Germania Centro-Occidentale. Lì ha tenuto i suoi primi
concerti ed è riuscito con i soldi guadagnati a portare con sé anche la sua famiglia. Nel febbraio
2020 si è esibito durante la settantesima edizione del Festival di Sanremo con un duetto insieme a
Elodie.

 

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Scappato dalla guerra Aeham Ahmad conquista Bergamo e Mozzo con la sua musica

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ARTICOLO&INTERVISTA su Lifegate

 
 
 
  
 
 
 

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