IL PORTO ONLUS ACCOGLIENZA IMMIGRATI | LA FORESTA CHE CRESCE 4
l'associazione il porto onlus, ILPORTO-ONLUS, IL PORTO ONLUS, prevede percorsi accoglienza e integrazione a favore di immigrati presenti sul territorio di Ponte san pietro , mapello, dalmine e provincia di bergamo, referente Marco Ravasio
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LA FORESTA CHE CRESCE

4a Edizione – 2021

 

 

La rassegna, quest’anno alla quarta edizione, partendo da un antico detto cinese “Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce”, desidera raccontare il fenomeno migratorio dal punto di vista “della foresta”, che ogni istante cresce e si arricchisce. Vuole cioè vedere dell’immigrazione le tante storie positive di integrazione, di confronto, di riscatto, attraverso il linguaggio del teatro, della musica, della narrazione. La rassegna è anche un modo per ricordare il nostro amico Marco, fondatore de IL PORTO e idea-tore della rassegna, che ci ha lasciato nel maggio 2020.
L’edizione di quest’anno vede i suoi eventi distribuirsi sui tre territori sedi dell’associazione Si è aperta venerdì 19 Novembre, presso l’oratorio di Mapello, dove Piero Vailati, giornalista dell’Eco di Bergamo, ha condotto la serata presentando e dialogando con i due ospiti Cherif Karamoko e Giulio Di Feo autori del libro “Salvati tu che hai un sogno
Si tratta della storia autobiografica di Cherif Karamoko. In sei anni Cherif Karamoko è passato dall’inferno della Guinea, al debutto in serie B con la maglia del Padova. In questo lasso di tempo la sua esistenza è stata sconvolta più volte. Il padre ucciso in salotto dalle milizie cristiane. La mamma portata via dall’Ebola. Il primo viaggio di nove mesi in mano ai trafficanti di uomini per raggiungere il fratello, Mory, scappato in Libia, dopo aver vendicato il genitore: torture, estorsioni, ricatti, vita al limite. Poi il secondo viaggio per raggiungere l’altra sponda del Mediterraneo. Quando l’imbarcazione si sfascia e tutti si trovano in acqua, prima di scomparire fra i flutti, Mory passa al fratello uno dei pochissimi salvagenti, glielo allaccia e lo esorta a resistere: “devi salvarti tu che hai un sogno”.
La salvezza e la consapevolezza di essere rimasto solo. Le difficoltà nel centro di prima accoglienza denunciate con una camminata pacifica fino in Prefettura. Poi il trasferimento in Veneto dove alcune persone di una cooperativa sociale se ne prendono cura, lo fanno studiare e lo portano a fare un provino per il Padova.
Sei anni di una storia incredibile e tutta vera, quella che Cherif Karamoko ha raccontato in questo libro. Una storia emblematica che aiuta a comprendere l’apocalisse che molte persone e interi popoli, non solo del continente africano, stanno vivendo in questi decenni oscuri.
Secondo le stime dell’ONU sono 886 i morti accertati nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno e più di 13.000 le persone intercettate e riportate in Libia. Questi numeri sono aridi e non scalfiscono il muro di indifferenza alzato dai media e dalle istituzioni politiche. Però, dietro ognuno di questi numeri, c’è un volto, c’è una storia drammatica fatta di persecuzioni e sofferenze, di sacrifici inenarrabili, di sogni infranti per sempre.
Ma c’è anche la storia di questo ragazzo di vent’anni che ce l’ha fatta, che miracolosamente è riuscito a realizzare il suo sogno.

 

 

 

 

 

 

 

video:

https://www.facebook.com/watch/?v=442019277450673

 

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Sabato 20 Novembre presso il teatro dell’oratorio di Sforzatica si è tenuto il secondo appuntamento della nostra rassegna con il musicista Dudù Kouate che attraverso il canto ed il suono dei suoi 200 strumenti, ci conduce in un viaggio alla radice dei suoni della terra, rivisitati in chiave moderna e multiculturale.
Musicista dalle doti eccezionali, membro stabile dal 2017 dello storico Art Ensemble of Chicago di Roscoe Mitchell e Don Moye, con cui ha inciso un disco e suonato in tutto il mondo, Dudù Kouate canta, percuote, soffia, sfiora i suoi 200 strumenti con i quali conduce in un viaggio alla radice dei suoni della terra.
Nel concerto Dudù interpreta il ruolo assegnatogli dalla tradizione e lo fa rivivere in chiave moderna e multiculturale: i brani infatti sono prevalentemente cantati nella sua lingua madre, Wolof, con qualche richiamo al Bambarà e con frasi in francese ed in italiano, ed esprimono una intensa carica emozionale grazie anche all’utilizzo di sonorità inedite ed originali.

 

 

 

 

 

 

Video:
https://fb.watch/9u57xCz4NQ/

 

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Grande successo anche per l’appuntamento di Domenica 21 novembre, presso Oratorio di Ponte San Pietro. Sono oltre 100 le persone che hanno partecipato al pranzo organizzato con l’associazione “Il cibo di ogni colore” di Albino. Un momento di convivialità. Un modo stuzzicante per degustare piatti tradizionali provenienti dai Paesi del mondo, ma soprattutto per conoscere, attraverso quei sapori, culture diverse dalla propria.

 

 

 

 

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Nel pomeriggio un momento speciale di animazione dedicato ai bambini, lo spettacolo “Sulle Nuvole” presentato dal fantastico duo Giullari del Diavolo.
Abilissimi attori, saltimbanchi e giocolieri, creano un’atmosfera di divertimento e trasgressione, catturando l’attenzione della gente coinvolgendola in un viaggio dove il virtuosismo della giocoleria si accompagna alla parodia e all’improvvisazione comica.
Nel 1997 hanno fondato un’associazione a carattere umanitario Giullari senza Frontiere, presentando i loro spettacoli in varie parti del mondo (Messico, Cile, ex Yugoslavia, Mozambico, Brasile, Bolivia, India, Nepal, Paraguay, Kossovo, Laos, Cambogia, Amazzonia Etiopia, Tanzania, Sri Lanka ecc.) con lo scopo di portare allegria e divertimento in luoghi dove guerra e povertà rendono difficile il sorriso dei bambini.

 

 

 

 

 

E poi… merenda per tutti!

 

Arrivederci !

Grazie a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della rassegna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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